Bernardo Castello, Affreschi (Santa Maria di Castello)

Autore, Titolo dell'opera:

Autore: Bernardo Castello

Titolo dell'opera: Padre Eterno e Miracoli di San Giacinto

Data: 1604 (circa)

Ubicazione: Chiesa di Santa Maria di Castello

Dimensioni/Locazione: Volta della cappella di San Giacinto

Tecnica: Affresco

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Descrizione dell'opera

I tre medaglioni affrescati di Bernardo Castello, trovano la loro collocazione nella volta della cappella di S.Giacinto in Santa Maria di Castello, il cui odierno aspetto deriva dal rifacimento delle cappelle avvenuto dopo i numerosi cambi di proprietà della fine XVI / inizio XVII secolo. Essi sono ben inseriti all'interno dell'unità compositiva della cappella fatta costruire da Benedetto Giordano. Rappresentano infatti, al centro, all'interno di una cornice di forma ottagonale, il Padre Eterno fra gli angeli e, ai lati, entro due rettangoli, altrettanti miracoli di San Giacinto. Il primo rappresenta l'apparizione al santo degli Apostoli Pietro e Paolo che gli consegnano il Pastorale e il Vangelo; il secondo la resurrezione di un ragazzo annegato nel Visola alla presenza della madre del giovane. I soggetti di questi affreschi si legano perfettamente alle altre opere poste all'interno di quella che è la cappella di testa della navata destra della chiesa, tra cui risalta la pala di Aurelio Lomi raffigurante il Santo titolare della cappella che riceve l'abito domenicano da San Domenico di Guzmàn, alla presenza dello zio Ivo, Vescovo di Cracovia, e di vari spettatori, tra cui Benedetto Giordano e Laura Dalla Chiesa, signori patroni della cappella; gli stessi di cui possiamo ammirare sui lati del sacello i monumenti funebri scolpiti da Battista Casella, il quale ritrae i loro busti, ponendo accanto ad essi due angeli dormienti su di un teschio. Questi angeli richiamano fortemente non solo quelli degli stucchi della volta da lui medesimo scolpiti, ma anche quelli ritratti successivamente da Bernardo Castello nel medaglione centrale insieme a Dio Padre, con evidente unità di intenti o comunque con un palese voluto richiamo alle stesse forme e, soprattutto, agli stessi soggetti.

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Fonti

Carlo Giuseppe Ratti. Instruzine di quanto può vedersi di più bello in Genova in pittura, scultura ed architettura, Genova, 1780, p.98:

"...troverete pure del Lomi la tavola di S.Giacinto entro la sua cappella di marmo fatta lavorare dai Giordani, de' quali si veggono busti: nella volta l'Eterno Padre, e le storielle del Santo suddetto dipinte a fresco sono di Bernardo Castello."

Federico Alizeri, Guida artistica per la città di Genova. Terza Giornata, Genova, 1846, p.379:

"Ripigliando con minore lentezza il giro della chiesa, ci troviamo al destro lato la cappella di S. Giacinto costrutta da Benedetto Giordano. [...] Tre piccoli affreschi di Bernardo Castello sono nel volto: un Dio Padre con angioli, e due miracoli del santo titolare, fregiati di buoni stucchi."

Padre Amedeo Raimondo Vigna, Illustrazione storica, artistica ed epigrafica dell'antichissima chiesa di Santa Maria di Castello in Genova, Genova, 1859, p.175:

"Bernardo Castello dipinse nel vòlto della stessa tre piccoli affreschi divisi in altrettanti compartimenti, di cui i due laterali ricordano i due miracoli di San Giacinto e quel di mezzo un Dio Padre con angeli; il tutto decorato dei bei stucchi che paiono raccomandarsi d'essere rinfrescati e messi a oro."

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Bibliografia

Caraceni Fiorella, Chiesa di Santa Maria di Castello in Genova, Guide di Genova, Sagep Editrice, Genova, 1975, pp.18-20

Castagna Domenico, Nuova guida storico-artistica di Genova, E.R.G.A, Genova, 1970, pp.262-268

Ciruzzi Aristo e altri (a cura di), Genova: 60 schede sulla storia e lo sviluppo urbano di Genova, Edizioni P.C.I. Federazine di Genova, Genova, 1978, pp.3-5